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Uno stillicidio. Così Salvini tenta d’incastrare Meloni. Questa eterna trattativa per il Viminale già cancella l’idea di una coalizione laboriosa che non festeggia. Meloni ha bisogno dei tecnici, ma anche dei voti della Lega. Se Salvini resta dentro è una mina sul Governo, se resta fuori è una mina vagante. Come in un gioco dell’oca, si torna sempre alla casella di partenza, il Viminale, a pochi giorni dall’insediamento delle Camere e poco più dall’inizio delle consultazioni.
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5
OTT
Le divisioni interne ai democratici (che compiono 15 anni) non sono più tra radicali e riformisti, ma sono solo ormai tra potentati. Per azzerare questa Babele, che non riesce più neanche a dibattere, bisognerebbe probabilmente prima dividersi di nuovo in due tronconi. Ci si risveglia dal sogno. La realtà è che tutto va male e il Pd apre la discussione su ...
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4
OTT
Cambiare il nome, sciogliere il partito, fare un congresso straordinario. Sono tante le proposte fatte a caldo per rimediare la sconfitta alle elezioni. Ma nessuna di queste idee risponde alla domanda fondamentale: cambiare per andare in quale direzione? Adesso nel Partito democratico va molto di moda dire che bisogna «andare oltre». Siamo tornati alla Cosa di Nanni Moretti, allo psicodramma, ma ...
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2
OTT
Per la leader di Fratelli d’Italia non è ancora il momento di cercare una svolta storica o prendere decisioni irrevocabili. Deve prima costruirsi un’immagine da premier credibile, e difendersi da una Lega che ha già rinunciato a ogni velleità “giorgettiana” in asse col draghismo… «Ci vuole qualcuno che torni a difendere e proteggere confini, leggi, forze dell’ordine e sicurezza in Italia. Qualche idea ce l’abbiamo». Nel gioco delle parti in scena da domenica scorsa
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29
SET
Lo scrive Tommaso Ciriaco su “La Repubblica” di oggi. Che senso ha tutto ciò? Spiega il giornalista: “Un compromesso per accreditarsi con l’Europa. Una capriola per sopravvivere a slogan bellicosi impossibili da rispettare. Poche ore dopo la fine della campagna elettorale, Giorgia Meloni archivia le carezze politiche a Orbán e la promessa di “spezzare le reni” all’asse franco-tedesco. E si affida a Mario Draghi. Al suo “ombrello” con le Cancellerie continentali. Secondo quanto riferiscono fonti diplomatiche di Parigi, ...
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28
SET
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