Politica: tra il coaching e la politica esiste o no una storia d’amore?

Sia chiaro che comprendo di esprimere un concetto non dominante, soprattutto in un periodo come questo, in cui la sfiducia della gente nei confronti della politica aumenta progressivamente… proprio per via di una bassa politica senza etica né valore caratterizzata da personaggi politici alquanto discutibili… mentre chi si occupa di politica lo dovrebbe fare generalmente proprio per un senso di giustizia e di umanità, che inducono a mettere le proprie qualità e il proprio impegno a disposizione della società, degli altri, a desiderare l’equità e il bene comune e a lavorare per tutto ciò; lo dovrebbe fare, anche perché ha certezza del fatto che starà bene se si troverà in un contesto in cui anche gli altri stanno bene. Verosimilmente tra le potenzialità più riconoscibili in chi fa politica, attraverso le quali si manifestano appunto queste virtù, ci saranno l’identificazione e l’impegno verso la società (cittadinanza), il desiderio di indirizzare l’azione di tutti verso un obiettivo comune (leadership) e anche l’orientamento del sé verso l’altro da sé (gentilezza). Di queste potenzialità il politico dovrà avere innanzitutto consapevolezza, è il primo punto, il primo obiettivo della relazione tra coach e coachee (politico) è proprio la finalizzazione alla consapevolezza, all’autodeterminazione, alla responsabilità e l’eudemonia ovvero nel linguaggio filosofico: la felicità intesa come scopo fondamentale della vita, da intendersi come il risultato insito nel percorso, nella relazione di coaching. In sostanza si tratta di passare: “dal sogno al risultato” attraverso il coaching politico. Che cos’è il Coaching Politico? Il Coaching Politico riprende in modo integrale i concetti più̀ ampi alla base del Coaching in generale, indentificando ed allenando le potenzialità̀ ed evidenziando il talento e valori con l’identità̀ dell’individuo che fa politica. Chi ha bisogno del Coaching Politico? Chiunque abbia a che fare con il mondo Politico e che voglia fare la differenza, muovendosi in modo allineato con i propri valori e la propria identità. Attraverso il Coaching Politico il Coach aiuta i propri coachee a dare un senso e ad integrare le varie richieste che ricevono dai loro potenziali elettori. Il coach non propone una soluzione dei problemi, ma li aiuta ad andare oltre ciò che stanno ascoltando, fino a comprendere come si sentono e quali sono le possibilità̀ più corrette attraverso un processo di consapevolezza e di scelta allineando senso, obiettivi ed azioni politiche. I leader politici sono posti costantemente sotto pressione da una vasta gamma di interessi e potrebbero scoraggiarsi e perdere di vista il motivo per cui hanno iniziato a fare politica. Il Coach li sostiene in questi tempi di confusione e aiuta a mantenere la loro visione originale per un servizio pubblico vivo. Il Coaching Politico aumenta le capacità della persona per essere un politico di eccellenza e inoltre arricchisce i consueti percorsi di preparazione per diventare un politico. Nel mondo della Politica ci sono già tanti professionisti che supportano il Politico. In che modo i Coach sono diversi dai Consulenti e Formatori? Il Coach è totalmente concentrato sul coachee (cliente), per il suo totale benessere e lavora per collegare testa e cuore al fine di effettuare la migliore prestazione possibile. Con il Coach, come con ogni altro tipo di ‘allenatore’, l’obiettivo è fissato dal giocatore (o Coachee). Il Coach lo accompagna, lo ascolta, gli restituisce con autenticità quello che deve essere ancora elaborato o sistemato accogliendo ogni sua opinione senza giudicare. Il Coach conduce il proprio coachee nella ricerca e nell’allenamento delle proprie potenzialità, nell’utilizzo delle proprie competenze acquisite, il proprio talento nel mondo esigente della Politica per raggiungere i propri risultati da sogno. A chi è rivolto il Coaching Politico? A cosa serve? Tendenzialmente a tutti quelli che devono amministrare qualcosa di pubblico. Dall’Assessore al Parlamentare, fino ai funzionari delle strutture pubbliche: candidati alle elezioni, esponenti politici, partiti politici, sindaci, assessori, amministratori locali. Gli interventi possono essere di gruppo: Team Coaching oppure con Sessioni Individuali (di persona o in collegamento remoto). Concentrarsi sullo sviluppo e migliorare lo stile di Leadership personale e politico. viluppare l’arte della Leadership collaborativa tra cui la costruzione di alleanze tra i vecchi confini politici e sviluppare un’affettiva relazione con gli altri. Creare un rapporto di fiducia che permette al politico di discutere apertamente delle preoccupazioni che altrimenti non potrebbe sentirsi libero di condividere con gli altri. Fornire gli strumenti per gestire l’ansia e lo stress in situazioni difficili. Scoprire nuove possibilità in mezzo a opinioni politiche radicate. Sviluppare pienamente una propria visione politica ben oltre la semplice vittoria alle elezioni. Le aree di miglioramento sono: coerenza etica, equilibrio Vita-Lavoro, autoconsapevolezza, autostima, benessere fisico e mentale (happiness), gestione delle emozioni, gestione del tempo e delle priorità. Attraverso il metodo del Coaching, il coachee può puntare alla valorizzazione delle proprie competenze, dei propri talenti e delle proprie capacità. Avrà la possibilità di osservare la realtà da più punti di vista, mantenendosi allineato con i propri valori e trasmettere ai propri interlocutori messaggi congruenti, tra ciò che dice e ciò che fa. Per questo motivo l’utilizzo del Coaching permette a molte persone di avere la possibilità di diventare politici di eccellenza, perché possono acquisire la consapevolezza del proprio valore e perciò possono fidarsi e così affacciarsi al mondo politico. Di solito le scuole di formazione politica (di partito) hanno avuto da sempre lo scopo di condurre all’apprendimento di contenuti storici, sociali ed economici, ma mai alla conoscenza e alla valorizzazione di sé o a competenze che potessero accompagnare i politici a soddisfare il proprio elettorato, acquisendo la capacità di realizzare le proprie aspirazioni e i propri programmi. Competenze che riguardano anche le relazioni, con i propri collaboratori e con gli elettori, riguardano la capacità di comunicare correttamente il proprio pensiero, la capacità di fare squadra e di essere leader. Si tratta di comprendere le proprie capacità, usarle in modo efficace e responsabile, e metterle al servizio della politica… Il coach, attraverso una serie di domande, in una relazione resa facilitante, può “muovere” il politico ad individuare in sé le proprie qualità e potenzialità e ad averne chiarezza. Può muoverlo ad identificare se è più portato verso la leadership, verso la semplice ma importantissima cittadinanza attiva, verso la solidarietà o verso tutti questi aspetti; se è capace di comunicare le sue idee e le azioni conseguenti. Può aiutarlo a comprendere se è in grado di convogliare altre persone intorno alle sue idee, quindi se è coerente e convincente, perché in politica sono indispensabili condivisione e consenso, e non puoi fare politica senza un gruppo di persone che creda in ciò in cui credi tu e sia disposto a sostenerti. Il coach può anche aiutare ad individuare le vere motivazioni per le quali un politico ha scelto o sceglierà un percorso o un’idea o un partito politico a cui legarsi, se sono personali, se sono in linea con le sue credenze più profonde. Può accompagnarlo ad approfondire i valori fondamentali che il politico ha dentro di sé e che lo inducono a concentrare la propria attenzione e il proprio lavoro su alcuni temi, ed anche a privilegiare certi princìpi su altri: ad esempio se la sicurezza dei cittadini per me è un punto di arrivo, un valore fondamentale, magari capirò se in nome di quello sono disposta a sacrificare altri valori, quali la libertà. La consapevolezza di potenzialità, valori e capacità è fondamentale, perché sulle potenzialità e capacità il politico dovrà allenarsi per autodeterminarsi e svolgere efficacemente il proprio lavoro, e da quelle dovrà attingere per essere forte e coerente di fronte alle inevitabili frustrazioni causate dal contesto esterno (opposizione, mancanza di risorse, ecc. ecc.). Inoltre, dovrà confrontarsi con i suoi valori, perché il suo comportamento e ciò che promuove e che promette di fare sia allineato con essi, poiché ove non ci sia questo allineamento, non potrà esserci autodeterminazione, né benessere. Quindi il coach contribuirà ad aiutare il politico a costruire la sua autoefficacia. Ad autodeterminarsi, cioè partire dalle sue motivazioni intrinseche per essere artefice delle proprie scelte, del proprio percorso, delle azioni da intraprendere per raggiungere gli obiettivi, sia quelli personali, sia quelli pubblici, in modo da essere motivato, e in modo che la gente, il suo elettorato, possa seguirlo nelle sfide che intende intraprendere. Motivazioni per le quali comprenderà anche quanto è disposto a faticare, con quale tipo di percorso può realizzare i suoi obiettivi: ad esempio studiando, approfondendo alcuni argomenti di grande interesse per specializzarsi su quelli. Evitando anche di perdersi in azioni sempre urgenti ma non importanti per il suo obiettivo; dovrà per questo delegare, e concentrarsi sulle azioni importanti e non su quelle urgenti per raggiungere la sua meta. E dovrà imparare come conciliare lavoro e vita familiare e personale, perché la politica fornisce impegni per 15 ore al giorno sette giorni su sette e spesso si rischia di trascurare i legami affettivi, le amicizie, gli appuntamenti importanti nella vita familiare e si rischia di lavorare con i sensi di colpa e i rimpianti. Delega, gestione del tempo e leadership sono richieste di tipo manageriale che si adattano naturalmente al politico. Poi c’è l’assunzione di responsabilità, importantissima nell’elaborare un piano d’azione, fatto di impegni, azioni e tempi, che porti al raggiungimento dei singoli obiettivi e importantissima in generale per chi voglia occuparsi del bene pubblico. Infatti, un politico deve sapersi prendere la responsabilità di come portare avanti e concretizzare le proprie idee, analizzando costantemente le proprie azioni senza cadere nella tentazione di addossare a persone o circostanze l’eventuale mancato raggiungimento degli obiettivi. In questo caso il connubio tra consapevolezza, autodeterminazione e responsabilità viene messo a frutto per lo sviluppo personale del politico, ma anche a disposizione di un progetto che non riguarda solo il singolo individuo, ma una comunità di persone. Tutto ciò porterà all’eudemonia, che è sì benessere individuale, ma anche felicità individuale realizzata nello spazio sociale, come sentimento di identificazione verso il bene comune; come già detto il politico ha certezza del fatto che starà bene se si troverà in un contesto in cui anche gli altri stanno bene. Per concludere tra il coaching e la politica è possibile, anzi auspicabile una storia d’amore? Quanto più il coach accompagnerà il politico alla consapevolezza delle proprie capacità, potenzialità, motivazioni e valori, e quanto più di conseguenza il politico su questa consapevolezza si sarà autodeterminato, tanto più sarà in grado di impegnarsi in nuove sfide, di realizzare i propri programmi, di prendersene la responsabilità e anche di venire rieletto. “Il politico è un “artista per eccellenza”. Così scrive il grande Plutarco nelle sue opere dedicate alla formazione dell’uomo di governo e alla conquista e alla gestione del potere. Oggi potremmo dire che il politico è diventato un’opera d’arte. Un’opera che ha però più autori. Non solo la volontà, l’ambizione e i valori. Proprio partendo da questa considerazione è nata l’idea di dar vita a volumi che spaziano dalla gestione delle campagne elettorali all’implementazione dell’efficacia nell’azione amministrativa e di governo, dalla comunicazione al coaching politico-elettorale. Prima e dopo il confronto elettorale, perché l’allenamento alle competenze manageriali può portare i politici a soddisfare meglio il proprio elettorato garantendo più coerenza e maggiore possibilità di concretizzare i propri programmi, che molto spesso, purtroppo, rimangono a metà strada o peggio lettera morta più per l’incapacità di gestione delle persone che per mancanza di principi politici. Quindi uno fra gli approcci più interessanti proposti è proprio l’utilizzo del coaching anche nell’ambito politico. Si tratta di uno degli strumenti che meglio consentono di ottenere risultati rapidi, vincenti e innovativi. Il coaching politico si articola in vari segmenti che permettono di raggiungere gli obiettivi prefissati in modo professionale, organizzato e con poca dispersione di risorse sia economiche che umane.Quali sono le competenze e le caratteristiche dei politici di eccellenza? Come riconoscerle in sé stessi e svilupparle? Come capire le proprie capacità per mettere al servizio della politica? Come un politico riesce ad emergere e difendere la propria identità? Gli autori, riflettendo sulle caratteristiche personali necessarie per entrare e muoversi nell’arena politica propongono il coaching come strumento di formazione nuova per valorizzare le capacità necessarie per poter esser protagonista: dalla capacità di trasmettere emozioni e coinvolgere alla gestione della propria immagine, dal mantenere le relazioni con gli elettori e all’interno del proprio schieramento al fare lavoro di squadra, dalla gestione del tempo al raggiungimento degli obiettivi, alla conservazione della propria un’identità. In questi ultimi anni, nel nostro Paese, sono emersi sconvolgimenti di portata storica: a partire dal referendum per la riforma costituzionale del 2016, respinta a maggioranza dei votanti, per finire con le elezioni politiche del 2018, che hanno portato al governo una classe politica quasi del tutto nuova. È difficile capire se è la qualità del personale governativo che, nei nostri tempi, è perlopiù inadeguata, oppure se l’alto grado di complessità dell’azione politica nella contemporaneità richiede qualità e strumenti di particolare rilevanza. Davvero il problema dell’agire politico nel nostro Paese si riduce unicamente all’aspetto etico? Non è piuttosto anche l’effetto di una progressiva decadenza culturale, sociale, economica e dunque anche politica di notevole portata? L’applicazione dell’arte del coaching e del counseling può essere una risorsa per una rinascita di questo settore. Il coaching politico è una strategia di allenamento al passaggio da una situazione attuale a una desiderata; il counseling politico è una strategia di problem solving attuata per affrontare una condizione problematica…

E’ sempre tempo di Coaching! 

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